I protagonisti della famiglia Moutard,
produttori di Champagne e Bourgogne
François Moutard, visionario dell’azienda
La definizione del termine “edonista” sembra calzare a pennello a François. Non solo perché semplice adepto dei piaceri in sé, ma anche per la sua voglia di condividerli con il maggior numero di persone possibile. Con i Bourgogne, lo champagne e i liquori, François ha trovato il modo di soddisfare la sua voglia di diffondere benessere e lavorare circondato dalla famiglia contribuisce certamente a farlo sentire incredibilmente fortunato.
Sin a partire dagli anni ‘80, François inizia presto a imparare il mestiere da suo padre, allora proprietario di 10 ettari di vitigni e a capo di 4 dipendenti. Lucien Moutard aveva una forte personalità e, soprattutto, una visione della crescita aziendale basata innanzitutto sul successo della famiglia. Con le sorelle Agnès e Véronique, François ha perciò perseguito questo obiettivo seguendo le orme del padre e cercando di far crescere il marchio Moutard nel corso degli anni attraverso la ricerca di nuove opportunità, concretizzatesi nella conquista di mercati emergenti in un periodo in cui la produzione totale di champagne raddoppiava.
Pur riconoscendo di aver fatto in passato qualche errore strategico, François ha imparato dai propri sbagli e ha oggi una visione ben chiara di quello che vuole per la sua azienda: stabilizzare la posizione del marchio, acquisire sempre nuovi clienti di rango e, poco alla volta, imporsi nei grandi ristoranti come produttore in grado di offrire un rapporto qualità/prezzo decisamente raro. La crescita passerà poi anche per lo sviluppo dei Bourgogne e della distilleria, che per François ha un futuro di belle speranze.
François è l’incarnazione del manager moderno : ha occhi ovunque e, quando c’è da prendere una decisione, coinvolge tutti. Quando occorre acquistare una nuova macchina, ad esempio, si fa sempre accompagnare da chi poi dovrà utilizzarla, in modo da avere un parere più tecnico e qualificare meglio lo strumento di lavoro. François ama inoltre incoraggiare e incitare l’altro a dare il meglio di sé, ma non bisogna mai tradire la sua fiducia; la franchezza è infatti un’altra delle sue qualità e sicuramente non ci penserà due volte prima di dire la sua su un lavoro che reputa fatto male...
Oggi a François piace molto frequentare le fiere di settore e trovare il tempo di parlare e condividere la sua passione.
Afferma di conoscere Londra come la sua tasca destra e Bruxelles come quella sinistra, senza dimenticare Parigi , ovviamente, dove va spesso per sentire quell’effervescenza della vita che tanto apprezza. François ama definirsi un “gentleman farmer”, ma comunica molta più energia di quanto non dica questa semplice descrizione. Certo, è tra i dignitari della Confrérie du Saulte Bouchon Champenois e, per l’esattezza, “Bouchonnier”, perché ha il compito di “giudicare l’apertura delle bottiglie presentate in sacrificio”. François vede nella confraternita un modo per far risplendere ancor di più le qualità dello champagne, in particolare quando partecipa all’intronizzazione di membri provenienti dall’estero. Inoltre, riconosce di avere una forte passione per i veicoli potenti o le barche a motore con cui naviga nei laghi della regione o nel bacino di Arcachon. Anche in questo caso, però, il piacere non può essere per lui solo e a bordo vuole sempre anche i figli e tutto il suo clan. Senza di loro, nulla sarebbe possibile...
Agnès Moutard, coordinatrice familiare e imprenditoriale
Non appena ultimati gli studi in economia aziendale , Agnès entra subito a far parte dell’azienda di famiglia senza avere il tempo né di distaccarsi un momento, né di fare esperienza in strutture più avanzate. Si ritrova così a doversi adattare, da sola, a una realtà in piena crescita.
Agnès inizia a occuparsi della parte amministrativa, delle risorse umane, dei rapporti con le banche e i vari enti e della contabilità dei fornitori. Tuttavia non riesce a restare solo negli uffici e non è raro ritrovarla il fine settimana ad accogliere i visitatori per raccontare loro i vari prodotti e partecipare alle degustazioni . Fino a qualche anno fa, inoltre, era sempre lei che supervisionava il lavoro in vigna (dove ammette di andare ancora spesso).
Oggi il suo obiettivo è quello di garantire l’ intesa tra fratelli e cugini, perché ritiene che la famiglia sia una vera marcia in più per l’azienda che è fiera di essere riuscita a perpetuare. La decisione di acquistare altri vitigni in Borgogna risponde infatti al desiderio che tutti abbiano lavoro e possano sentirsi realizzati all’interno della famiglia. Agnès afferma che la presenza dei giovani la motiva ed è per lei fonte di nuova energia e di nuove idee, perché spinge tutti a innovare e cercare sempre sfide nuove.
Agnès è appassionata di lettura e di viaggi ed è sempre desiderosa di scoprire nuove culture, stili di vita e paesaggi naturali e urbani. Per il futuro si augura di poter percorrere il mondo in lungo e in largo per contemplare “quello che la natura e l’uomo hanno fatto”, ma sa che dovrà aspettare anche un po’, perché finora nessuna dei “ragazzi” ha voluto occuparsi della parte amministrativa della Maison…
Véronique Moutard, capo dell’amministrazione
Véronique è senza dubbio la persona che ha la visione più precisa dello stato dell'azienda. È infatti incaricata di gestire il ricevimento merci, il trasporto e l’esportazione dei prodotti ed è quindi un elemento centrale per sapere tutto sugli ordini in corso. La sua esperienza , poi, la rende davvero indispensabile in caso di problemi.
Dopo essersi diplomata in Insegnamento Professionale dei Mestieri dei Servizi Amministrativi, a 18 anni inizia subito a lavorare al fianco del padre nei vitigni e nelle cantine mettendosi in gioco in tutti i settori, prima di raggiungere gli uffici.
Per lei, il fatto che “i ragazzi” stiano riprendendo l’attività è una buona notizia e la trasmissione delle conoscenze sembra abbastanza riuscita, ma è anche vero che non avrebbe mai potuto immaginare che le cose andassero diversamente! Far entrare qualcuno di estraneo alla famiglia nei posti chiave dell'azienda è infatti impensabile per Véronique: “Preferisco vendere” – afferma senza nessuna esitazione.
Una delle caratteristiche che contraddistinguono il suo carattere è proprio questa: la capacità di affrontare i problemi a viso aperto. E anche se talvolta si altera, ma senza mai oltrepassare il limite, come quando ad esempio ci si prende troppa confidenza, perché “Nessuno deve dimenticare quali sono i ruoli di ognuno,” – ciò non vuol dire che Véronique sia una donna insensibile; la riconoscenza , ad esempio, conta tantissimo per lei. A volte si rammarica del fatto che ci si dimentichi spesso di dire che la Moutard è gestita anche da donne, ma la sua più grande soddisfazione è quella di scoprire che quelle che sono anche le sue bottiglie sono vendute a Vanuatu, cioè dall'altra parte del mondo, o che la riconoscano mentre passeggia per le vie commerciali di Troyes. Questi piccoli segnali la rallegrano e la confortano nell’idea che alla fine la qualità paga sempre e il successo arriva. Ancora un po’ di pazienza e presto potrà “prendere una boccata d'aria”, come dice lei, per viaggiare più spesso e allontanarsi (ma non troppo) da questa bella Maison in cui è cresciuta...
Thomas Laculle, globetrotter e conoscitore
Thomas è figlio di vignaioli ed è in maniera del tutto naturale che sceglie Beaune per gli studi. Dopo aver conseguito il Diploma Professionale in Management e Gestione delle Aziende Agricole, opzione Vitivinicolo, e il Diploma di Tecnico Superiore Tecnico-Commerciale Vini e Liquori, parte per Londra per fare il Barman.
Questa esperienza gli permette, poco alla volta, di dare risalto al marchio di famiglia quando gestisce la sua cantina o quando deve consigliare uno champagne ai clienti. Con il passare del tempo il suo senso del servizio si sviluppa tanto da essere notato dagli addetti ai lavori, che gli propongono di partire per Dalian, città in forte crescita nel nord-est della Cina che annovera già oltre 7 milioni di abitanti, per curare l’apertura di un nuovo locale. Purtroppo però in questa regione i clienti non hanno ancora un palato sufficientemente educato per riconoscere tutte le sottigliezze dei vini francesi, perciò i marchi più conosciuti restano anche quelli predominanti ed è difficile trovare una collocazione di mercato intermedia.
A partire dal 2014 Thomas torna quindi a Buxeuil, ma non abbandona la voglia di far conoscere la sua Maison in tutto il mondo. Naturalmente lavora molto con Londra, anche se la città sta vivendo un periodo difficile, ma, poiché conosce bene la cultura cinese, la sua strategia sarà quella di imporsi nei numerosi ristoranti asiatici della capitale britannica.
Gli Stati Uniti, poi, sono un altro dei mercati preferiti da Thomas, perché gli offrono la possibilità di dare sfogo alla sua passione per gli spazi sconfinati e per la fibrillazione delle città. Così ogni viaggio d’affari a New York o Boston diventa l’occasione giusta per trovare nuovi contatti e esplorare il paese in maniera sempre più approfondita.
Quando è in Francia, infine, Thomas mette in opera le sue competenze nell'accoglienza dei clienti. Ad esempio, per far sì che il numero di visitatori aumenti, è su sua iniziativa che l'area di ricevimento dei gruppi è diventata più bella e accogliente e che spesso autisti di pullman e agenzie viaggio vengono incitati a fare tappa presso la maison Moutard . Così facendo, oltre naturalmente a far crescere gli utili, Thomas ha anche trovato il modo, ancora una volta, di conoscere nuovi viaggiatori provenienti da tutte quelle parti del mondo che sogna sempre di scoprire.
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Thomas, sempre desideroso di fare nuove conoscenze e di avere nuovi contatti, dalla Cina agli Stati Uniti , è di sicuro il membro che si è “allontanato” di più dalla famiglia.
Édouard Laculle, supervisore dei vitigni
È “il proprietario terriero”, come lo chiamano gli altri membri della famiglia e Édouard non trova nulla da ridire a chi gli ha affibbiato questo nomignolo. È infatti innamorato della natura ed è all'aria aperta che si sente bene. Dopo essersi diplomato a Beaune con il titolo di Tecnico Superiore Agricolo Vitivinicolo, Édouard riconosce apertamente di aver preferito decisamente la parte “viti”, a quella “vini” e ben presto, sin dalla vendemmia del 2009, assume la supervisione della gestione dei terreni della proprietà. Il lavoro nel vigneto resta ancora oggi il suo aspetto preferito dell'attività.
Rispettare la terra, ascoltarla, capirla, vederla vivere stagione dopo stagione: è questo che Édouard fa ogni giorno.
D’inverno, quando le viti sono occupate a resistere al freddo, Édouard contribuisce poi all’attività della distilleria lavorando con suo cugino Alexandre, anche se presto sente il bisogno di andare a camminare tra i filari per osservare l’evoluzione dei piedi di vite, prima, e dei grappoli nascenti, poi. La cosa che gli dà soddisfazione? Semplicemente “ottenere delle belle uve”. Senz’altro imperdibile è quel sorriso appena beffardo che gli viene sulle labbra quando confronta il suo lavoro con quello dei vicini che hanno cambiato metodologia troppo spesso, disprezzando la regina terra e ottenendo così risultati meno buoni.
Édouard è appassionato di moto e, più recentemente, di caccia: due attività che gli permettono, ancora una volta, di godere con gli amici delle ricchezze della natura e assaporare al tempo stesso preziosi momenti di convivialità. È anche questo che gli piace del fatto di lavorare in famiglia: avere una comunicazione diretta che gli consenta di evitare il non detto e le tensioni inutili. Restare calmo, o sarebbe più appropriato dire “sereno”, è senza dubbio il segreto di Édouard per avere successo in tutti i suoi progetti.
Alexandre Moutard, forgiatore dell’identità della Famiglia
Se Alexandre si definisce come un autentico “epicureo” , non è solo perché ama scoprire spesso nuovi ristoranti e degustare buoni vini, ma anche perché ha sempre lo sguardo attento di chi sa cogliere le differenze tra le varie culture del mondo. Oltre a essere appassionato di storia, il “da dove veniamo” che gli permette di capire meglio che cosa succede nel mondo che lo circonda, Alexandre possiede un grande talento creativo che cerca di sviluppare in seno alla Maison.
Alexandre ha conseguito un Diploma di Tecnico Superiore Tecnico-Commerciale Vini e Liquori e, soprattutto, un Diploma in Scienze e Tecnologia del Management e della Gestione con specializzazione in Marketing che lo aiuta molto a trovare il modo in cui l’azienda di famiglia deve parlare di quello che produce.
Dopo aver trascorso 6 mesi a Hong Kong lavorando presso un prestigioso importatore di vini, Alexandre ha deciso di fare ritorno in Francia per trovare nuovi margini di crescita per la Maison Moutard. È con la distilleria che vuole vincere questa nuova sfida , dopo che a risvegliare il suo interesse per l’argomento era stato un tirocinio presso la Distilleria artigianale Jos. Nusbaumer in Alsazia.
Alexandre sa bene che può avvalersi di tutta la struttura dell'azienda di famiglia per creare prodotti di qualità e non gli resta altro da fare che far conoscere a tutti la nuova attività del marchio Moutard . Oltre alla semplice produzione di distillati, Alexandre riflette profondamente sull’identità e sull’immagine che intende dare alla sua opera e trasforma ogni cosa in fonte d’ispirazione: dall’esperienza in Asia (dove tra l’altro torna regolarmente per il Vinexpo di Hong Kong), ai viaggi che più ha apprezzato, come quello fatto in Italia , a Firenze.
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L’obiettivo che si prefigge è quello di valorizzare la bottiglia per fare in modo che sia subito riconoscibile al bancone del bar e, naturalmente, diventi sinonimo di qualità.
Benoît Moutard, specialista dei numeri e della logistica
Fino all’età di 10 anni Benoît sognava di diventare pilota di caccia. Anche se poi la sua strada l’ha condotto altrove, è facile scovare qualche traccia di questa passione giovanile nella sua vita di tutti i giorni.
Parlando di aviazione, infatti, il pensiero va subito alla velocità e al controllo e sono proprio questi i due principi che guidano il lavoro di Benoît.
Guadagnare tempo o, meglio, ottimizzare ogni attimo per far sì che la produzione si svolga nel migliore dei modi e che tutto “fili liscio”, come dice lui. Dopo il Diploma Professionale in Management e Gestione delle Aziende Agricole conseguito a Beaune e un’esperienza di più di un anno in Gran Bretagna come barman, Benoît sviluppa il gusto per il supply-management (la gestione della logistica) e la applica sul campo attraverso un esemplare senso di concatenazione dei compiti: dalla corretta organizzazione delle risorse umane, alla scelta dei macchinari, ad esempio, passando per la gestione del magazzino e, soprattutto, per la capacità di prevedere qualsiasi tipo di imprevisto.
Specialista dei numeri, Benoît riesce a visualizzare velocemente tutte le fasi necessarie per fare in modo che la produzione si svolga nel migliore dei modi, per poi mettere per iscritto i processi da applicare per garantire il successo di ogni nuovo progetto. Così, se gli ordini di Bourgogne devono passare da 200.000 a 600.000 bottiglie, lui non si preoccupa più di tanto: ha già pensato a tutto e sa che può contare su un team di una trentina di collaboratori che gli starà dietro. Il suo successo Benoît lo assapora poi al momento della degustazione, quando scopre che il sapore del vino è ancora di qualità, anche se le fasi di produzione hanno subito grandi cambiamenti.
Benoît, noto per la sua proverbiale tonicità, non dice mai di no a un’uscita in città tra amici ed è sempre pronto a fare feste memorabili, anche se, come tutti i piloti da combattimento che si rispettino, perché alla fine si può dire è quasi diventato tale, non si lascia mai cogliere di sorpresa e immagina di partire presto alla conquista di clienti in alcuni dei tanti stati ancora troppo spesso sconosciuti degli Stati Uniti.
Victor Laculle, viaggiatore vitivinicolo
“Globetrotter campagnolo” : ecco come ama definirsi Victor usando un’espressione da lui stesso coniata e che non potrebbe descriverlo meglio. Dopo aver frequentato il liceo vitivinicolo di Beaune, Victor decide ben presto di entrare nel vivo della questione facendo i primi tirocini a Châteauneuf du Pape, dalla famiglia Brunier, presso il Domaine du Vieux Télégraphe, prima, e il Domaine Alain Besson, a Chablis, poi, per finire con il Domaine A.F. Gros – Parent di Pommard, nella Côte d’Or.
Dopo una breve permanenza a Bordeaux , all’Istituto di Scienze Naturali e dell’Agroalimentare, Victor attraversa poi l’oceano per vivere quel “sogno americano” che lo stuzzicava già da un po’. In California , alla winery “Clos Solene”, lavora al fianco di Solène e Guillaume Fabre, coppia originaria di Bordeaux che ha creato una bella tenuta la cui produzione è riservata a pochi eletti. Sedotto dall’avventura, anche Victor cerca di conoscere nuovi stili di produzione e si spinge fino in Nuova Zelanda , a Blenheim, dove tra i vitigni di Marlborough scopre quelle che chiama “fabbriche del vino”.
Sempre assetato di viaggi , Victor parte in seguito per il Sudafrica e partecipa alla vinificazione della Tenuta Nabygelegen di Wellington, dove è stato ideato, tra le altre cose, lo Snow Mountain: un sorprendete 100% Syrah proveniente da viti piantate a 800 metri di altitudine.
Qualche mese dopo, Victor è letteralmente agli antipodi, nel nord-est della Tasmania, presso la tenuta Domaine Bay of Fires. Fortunato chi saprà predire quale sarà la prossima meta del vagabondo della famiglia…
Tra un viaggio e l’altro anche Victor, naturalmente, partecipa alla crescita della tenuta di famiglia intervenendo dove occorre: in cantina, in fase di produzione in distilleria o nell’ufficio commerciale. Arricchito grazie a tutte le conoscenze acquisite durante le varie esperienze fatte, Victor intende contribuire con i fratelli e i cugini a aumentare la notorietà del marchio nel mondo, senza dimenticare di dare vita sempre e solo a prodotti di alta qualità. E se è sicuramente fiero della produzione “della casa”, non bisognerà stupirsi se tra qualche tempo dovessimo vederlo a capo di una o più tenute, anche se di sicuro in terre ben più lontane della Borgogna o della Champagne…